Torna Sulla Svezia, dalla Svezia, non più sotto forma di video a consumo esclusivo di amici, parenti, amici dei parenti e parenti degli amici, nè con il livello di ambizione del mio unico post pubblico sui rapporti Svezia-NATO. Questo post inaugura una serie di notizie locali che io, personalmente, trovo interessanti, accompagnate da qualche commento della sottoscritta.

La notizia di oggi (che in realtà è di ieri)

La notizia del giorno proviene dalla mitica Radio Sweden på lätt svenska, una trasmissione di notizie in svedese semplificato della radio nazionale dedicata, traducendo letteralmente, “a te che sei nuovo in Svezia”. La fase in cui mi Radio Sweden era la mia unica fonte d’informazione autoctona si è esaurita da un pezzo, ma nutro un grande rispetto per il lavoro delle giornaliste e conduttrici del programma, che oltre a rendere accessibili le notizie da un punto di vista strettamente linguistico le contestualizzano in maniera tale da renderle pienamente comprensibili anche per un pubblico con un background diverso da quello svedese. Di tanto in tanto, quindi, quando un argomento - a cui magari non è dato lo stesso risalto sui media mainstream - cattura la mia attenzione, ascolto ancora il podcast di questa trasmissione. Il caso di oggi è proprio uno di questi. Traduco dalla trascrizione del primo segmento del programma (il grassetto è mio):

Nel fine settimana, il governo ha presentato dei nuovi ministri.

La nuova leader del partito dei Liberali, Simona Mohamsson, è ora ministro dell’istruzione e dell’immigrazione. Sarà responsabile per la scuola per l’infanzia, per la scuola elementare1 nonché per l’integrazione.

In passato era il dipartimento per il mercato del lavoro a rispondere delle questioni legate all’integrazione. Da ora in poi, tuttavia, sarà il dipartimento per l’istruzione a farlo.

Durante una conferenza stampa, Mohamsson ha detto che una scuola veramente di qualità può portare ad un’integrazione di altrettanta qualità. Sono arrivata in Svezia senza sapere lo svedese ed è grazie ad una buona scuola che sono qui a ricevere la nomina di ministro, ha dichiarato. E vuole che più persone in Svezia abbiano la stessa possibilità in futuro.

SM: - Sono arrivata in Svezia senza sapere lo svedese ed è grazie ad una buona scuola svedese, soprattutto grazie ad insegnanti davvero in gamba, che mi trovo qui davanti a voi a ricevere la nomina di ministro. E più persone in Svezia avranno la stessa possibilità in futuro.

In precedenza, Lotta Edholm dei Liberali era ministro della scuola. Ora è ministro delle scuole superiori, dell’università e della ricerca.

Commenti e chiarimenti a caldo

In questi nemmeno due minuti di audio, sono varie le cose che mi sono saltate all’occhio all’orecchio.

Un paio, così ad occhio e croce (o dovrei dire ad orecchio?) mi sembrano ottime, ma poi che ne so, magari è l’equivalente partitico del greenwashing2:

  • la leader del partito dei Liberali (centrodestra) è una donna di origini palesino-libanesi
  • la ministra all’integrazione ha essa stessa una storia di migrazione e di integrazione nella società svedese (questo, a parer mio, difficilmente può essere mero nonsocchèwashing2: chi meglio di una persona con esperienza diretta può comprendere problematiche ed opportunità in questo campo?)

Una mi ha suscitato sentimenti contrastanti:

In passato era il dipartimento per il mercato del lavoro a rispondere delle questioni legate all’integrazione. Da ora in poi, tuttavia, sarà il dipartimento per l’istruzione a farlo.

Giustissima l’idea che l’integrazione parta dalla scuola primaria, ma cosa ne sarà di quella dei migranti adulti? Quali competenze in merito ha il dipartimento per l’istruzione, visto che a quanto pare ci sono due distinti ministeri che si occupano uno di scuola primaria e integrazione, uno di istruzione superiore e ricerca, e visto che ovviamente non tutti gli immigrati adulti studiano?

E poi: ministro dell’istruzione e dell’integrazione (utbildnings- och integrationsminister), ministro della scuola (skolminister), ministro delle scuole superiori, dell’università e della ricerca (gymnasie-, högskole- och forskningsminister), dipartimento per il mercato del lavoro (Arbetsmarknadsdepartementet), dipartimento per l’istruzione (Utbildningsdepartementet). Qui c’è da indagare, perché i nomi di cariche e istituzioni cambiano del tempo e non sembra esserci una corrispondenza uno ad uno tra ministri e ministeri (o, come si chiamano forse, a questo punto, giustamente qui in Svezia, dipartimenti).

Scorrendo Wikipedia, mi pare di capire che:

  • l’Utbildningsdepartementet, tradotto in inglese come Ministry of Education and Research e in spagnolo come Ministerio de Educación (!), si occupa di istruzione (a tutti i livelli) e (da pochissimo) integrazione. Ne é a capo Simona Mohamsson, ma ci lavora anche Lotta Edholm, che quindi è in qualche modo ministro, o meglio senza essere a capo di un dipartimento (e cioè statsråd, forse, ma non ho avuto il tempo di scavare nella relativa pagina Wikipedia)
  • utbildningsminister ed integrationsminister sono due titoli differenti (tant’è che i predecessori della Mohamsson sono due: Johan Pehrson e Mats Persson), ma attualmente assegnati alla stessa persona, che è appunto Simona Mohamsson. Ritengo che, nonostante i due titoli siano distinti, il ruolo in da ricoprire sia uno solo. Difatti, quando l’Arbetsmarknadsdepartementet si occupava sia di lavoro che di integrazione, Mats Persson era arbetsmarknads- och integrationsminister, ossia ministro del mercato del lavoro e dell’integrazione
  • skolminister era (fino a qualche giorno fa) il titolo per lo statsråd responsabile di scuola materna, primaria e secondaria (e cioè di Lotta Edholm). Sempre da pochissimo (dal 28 giugno, per l’esattezza) questo titolo non esiste più
  • gymnasie-, högskole- och forskningsminister è l’attuale titolo di Lotta Edholm, che quindi si occupa ancora di scuole superiori (ma non di scuola materna e primaria) nonché, a partire dallo scorso fine settimana, di università e ricerca.

La nuova suddivisione delle competenze è più o meno sensata della precedente? Ai posteri l’ardua sentenza.


  1. in Svedese grundskola, che include anche le scuole medie. 

  2. uno dei miei cinque o sei lettori mi suggerisce il ben più appropriato termine tokenismo, che non conoscevo. Grazie!  2