Gli avvenimenti che negli ultimi tempi si sono susseguiti nella mia vita privata hanno reso le mie non troppe letture, i pochi film che ho visto e le rare occasioni in cui ho ascoltato qualcosa con attenzione non meno importanti del solito, ma certamente più difficili da annotare in maniera sistematica. Vi presento dunque una personale collezione primavera-estate di contenuti che hanno arricchito le mie giornate quanto mai raffazzonata, andando un po’ a memoria un po’ secondo appunti presi al volo e alla rinfusa.

1. Due libri di poesie in traduzione (IT + SV)

Nonostante avessi iniziato a leggerlo poco dopo Capodanno (è stato un bellissimo regalo del mio papá), mi sono decisa a finire di leggere la raccolta di poesie Amore a prima vista della poetessa polacca Wisława Szymborska solo a marzo inoltrato. Mai titolo fu più scontato ma al tempo stesso azzeccato! Dal primo verso della prima poesia letta aprendo a caso (“Nessuno in famiglia è mai morto per amore”, da Album), la Szymborska si è resa pressoché indispensabile.

När jag var klar med Szymborskas bok åkte jag till ett bibliotek i Göteborg: jag ville låna en annan av hennes diktsamlingar. Jag hade aldrig läst poesi på svenska, men italienska översättningar är svårthittade i Sverige och jag ville inte läsa dikter på läsplattan. Biblioteket hade tyvärr ingenting av samma författare, men jag hittade en annan liten polsk poesibok: Vi är en ordbok och andra dikter, av Krystyna Dąbrowska. Titeln var fascinerande och fick mig att försöka läsa. Det gick utmärkt: dikterna är inte så svårlästa, och när man läser poesi förstår man inte allting på en gång, inte ens på en mans modersmål. Jag har skrivit ner en del dikter som jag vill läsa igen och igen. En av dem heter Security questions:

Vad kallade dina föräldrar dig när du var barn?
I vilken stad lärde du känna din man/din fru?
På vilken gata bodde du i åttaårsåldern?
Vad hette din första kärlek?
Dessa frågor ställer programmet
på USA-ambassadens hemsida.
Jag svarar på en av dem för att få logga in
och fylla i en visumansökan på nätet.
Det är säkerhetsfrågor, security questions.
Men även osäkerhetsfrågor,
de väcker rovdjuret i en, skarpa minnen
som går sina egna vägar.
Namnet på den person du står i skuld till?
Beskriv med ett ord din djupaste rädsla.
När (ange år/månad/dag) väntade du
på någon som betydde allt men som inte dök upp?
Ansikten, platser, datum, hoptrasslade röster:
i stället för att fylla i blanketten försöker jag trassla ut dem.
Det bryr sig programmet inte om. Det kräver ett helt annat ord
(behöver inte vara sant) för att man ska få logga in.

2. Such a Lovely Little War: Saigon 1961–63, by Marcelino Truong (EN)

A beautifully drawn graphic novel memoir about the Vietnam War, seen through the eyes of the son of a diplomat. As it’s often the case, it was my partner K. who found it at the local library, but I was the only one to fully read it.

3. Some YouTube (EN + SV)

4. L’intervento di Draghi al Parlamento Europeo del 3 maggio (IT)

Ricordo di essere rimasta scioccata perché mai mi era successo di essere d’accordo con un politico del mio paese su così tante cose. Erano dette piuttosto bene, tra l’altro.

5. Sommarboken, alias Tove Janssons roman där det inte händer någonting men som jag önskade aldrig skulle ta slut (SV)

Sommarboken, alias Tove Janssons roman där det inte händer någonting men som jag önskade aldrig skulle ta slut (SV) Min sommar började med den här boken, som jag började läsa i ett tält en morgon i mitten av maj och som följde mig till början av juli. Den är definitivt en av mina (finlands)svenska favoriter och handlar om förhållandet mellan en farmor och ett barnbarn som tillbringar sina somrar tillsammans på en finsk ö, som kanske är berättelsens verkliga huvudperson. En mycket fin ljudbok med Tove Jansson själv som läser finns på Spotify.

6. A minor research paper that was super inspiring for my research

…But about that I’ll have a lot to write elsewhere in the nearest future. Stay tuned!

7. L’inglese non basta, un saggio sul ruolo della lingua inglese nel mondo dell’universitá e della ricerca di Maria Luisa Villa (IT)

Avevo appena finito di seguire un bellissimo corso di Tommaso Milani, un professore della mia università che si occupa proprio di multilinguismo, quando i miei genitori mi hanno regalato l’ebook di questo testo. Come traspare proprio da questo blog, sono completamente d’accordo con l’affermazione generale secondo cui “l’inglese non basta”, ma non sempre mi sono trovata a concordare con l’autrice per quanto riguarda le politiche da lei proposte in ambito ricerca. Dal mio punto di vista, questo non toglie valore alla lettura, che ha anzi arricchito di riflessioni individuali e discussioni post lettura.

8. Due nuovi podcast che parlano di scienza (IT)

Da ammiratrice della divulgatrice scientifica Beatrice Mautino, non mi sono lasciata sfuggire i podcast ai quali ha recentemente partecipato.

Ci vuole una scienza, prodotto da il Post, racconta l’attualità scientifica con il solito mix di ironia e rigore della divulgatrice, che lo conduce assieme al giornalista Emanuele Menietti. Un podcast che sto consigliando veramente a tutti, anche se in cuor mio spero che entrambi i conduttori acquisiscano nel tempo una maggiore spontaneità nell’esposizione, al momento leggermente ingessata.

Capirci un tubo, prodotto da Frame - Divagazioni scientifiche per Gruppo CAP, è un podcast decisamente estivo, con episodi brevissimi e “scorrevoli” (cit.) ma non per questo meno istruttivi. Il tema è quello dell’acqua, esplorato dal punto di vista tecnico-scientifico. Ai microfoni Alberto Agliotti e diversi ospiti tra cui, appunto, la stessa Mautino.

9. Due film di Silvano Agosti (et al.) (IT)

Non ho potuto esimermi dal vedere D’amore si vive (1984), un documentario sull’amore, la tenerezza e la sessualità che mi era stato descritto da mia madre come “un film che ti fa proprio stare bene”. Le interviste che lo compongono, a dire il vero, non mi hanno fatta stare particolarmente bene. Nelle parole di alcune persone mi sono in parte ritrovata. In tutti i casi, la sensazione è stata quella di avere uno scambio emotivamente impegnativo con una persona vera, quasi come fosse in carne ed ossa. Avevo visto un film simile, ma più leggero, al PerSo di non so quale anno, e vorrei rivederlo ma non lo trovo più.

Spulciando la filmografia di Agosti, mi sono imbattuta in un altro bellissimo documentario molto adatto al momento che stavo passando, Matti da slegare, girato a sostegno della legge Basaglia, quella che ha portato all’ abolizione dei manicomi in Italia.

10. Due riviste online che ho scoperto da poco (IT + EN + ES)

Solitamente, in estate leggo moltissimi romanzi. Questa volta, forse perché non ho disposto di un periodo di pace e noia sufficientemente lungo, ho preferito leggere articoli. Oltre a quelli di Internazionale, a cui sono abbonata, mi sono gustata quelli di due riviste che conosco da poco:

11. A few blog posts by two people I really admire: Inari Listenmaa and Jessy Lin (EN)

Inari is a GF (Grammatical Framework) developer and works at Digital Grammars, the company where I worked for a few months last year, even though technically we’ve never been colleagues. This summer, I finally took the time to read her three-part series on her PhD research (part 1 here).

Jessy Lin is not someone I ever met in person, but my mind was blown when I listened to her talk at NAACL 2022 earlier this summer, where her paper won basically all the awards. Not only does she seem on her way to become an excellent researcher, but she’s also a very inspiring essayist.

12. Varie mostre di fotografia a Bologna e Cortona (IT + EN)

Le mostre fotografiche di Palazzo Baldeschi

Per la seconda volta, il mio viaggio estivo Svezia-Italia è stato a tappe, via terra. Quasi ogni fermata coincideva con una visita ad amici o parenti, ma una sosta estemporanea in solitaria è stata quella nella caldissima Bologna. Per ragioni di clima e bagaglio, ho pensato di dedicare buona parte della giornata all’andare per musei (notoriamente freschi e muniti di guardaroba), imbattendomi subito in due mostre fotografiche a Palazzo Albergati, che si trovava a pochi passi dal mio ostello.

La prima, Photos!, è pubblicizzata come una mostra di arcinoti capolavori della fotografia appartenenti alla collezione Julián Castilla e si apre in effetti con pezzi di Cartier-Bresson, Doisneau, Capa e Man Ray. La parte più interessante, tuttavia, è quella dedicata esclusivamente ai fotografi spagnoli, tramite i cui scatti si ripercorrono decenni di storia locale.

La seconda, Oliviero Toscani - 80 anni da situazionista, organizzata per il compleanno del fotografo bolognese, ne ripercorre in 100 scatti la poliedrica carriera. Non sempre amo lo stile (o meglio: non amo tutti gli stili) di Toscani, ma mi piace il suo modo di pensare la fotografia, che porta avanti con grande intelligenza ed ironia. La mostra in sé è forse ancor più ben fatta della precedente e ne consiglio vivissimamente la visita.

Cortona On The Move

Il festival Cortona On The Move è per me un appuntamento annuale ormai quasi imperdibile, quando sono in zona. Non mi metto ad enumerarne le moltissime, spesso molto valide mostre che la compongono, ma ho apprezzato particolarmente i lavori di Nicoló Filippo Rosso, Nicolas Righetti, Alessandro Cinque, Alexander Chemenev, Enoch Boateng, Lindsay Ladd (Ginger Fox Photography), Valerie Baeriswyl and Walter Niedermayr.

13. Gli incompleti/de oavslutade/the unfinished (IT + SV + EN)

  • Ho letto a tozzi e bocconi I sette messaggeri di Dino Buzzati, molti dei cui racconti ricordavo dalla raccolta Sessanta racconti. Dino Buzzati è uno dei miei autori preferiti, ma avrei dovuto aspettare di più a rileggerlo, se speravo che il ricordo dei suoi indimenticabili mondi sbiadisse un po’
  • svogliatamente e quasi saltandone delle parti, ho anche riletto Il castello di Kafka, solo perché stavo cercandone un brano. Anche quello l’avevo completato, con sgomento ed entusiasmo, troppo poco tempo fa
  • Just nu försöker jag läsa Harry Martinsons resebok Kap farväl!. Den verkar minst lika fantastisk som Sepúlvedas Patagonia express, men jag är på väg att ge upp och försöka igen om ett par år. Efter att ha läst lite poesi på svenska tyckte jag att det var fullt möjligt att läsa en prosabok, även om den beskrevs som “oöversättlig”. Men Martinsons prosa är lite gammalmodig och ännu mer fantasifull och visionär än den jag blivit bekant med genom dikterna. Även som lanciatrice di cappelli2 känner jag mig lite för vilsen.
  • Fullmetal alchemist: brotherhood, the perfect animated transposition of a manga that both K. and I really loved. We started watching the series together and should have finished after the summer.

  1. linko il suo blog vuoto casomai un giorno lo riempisse. 

  2. bokstavligen hattkastare. På italienska säger man att man “kastar sin hatt” när man inte har någon chans att lyckas med något men ändå vill försöka. När jag lär mig ett nytt språk gör jag det hela tiden, t.ex. genom att läsa texter där jag knappt förstår 50%.